Una notte d'estate
, e fabbricarsi una casa. - Che voi non avete fabbricata; - osservai. - Per sentimento di gratitudine, mio caro; - replicò il signor Ascanio Denèa
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, - non dispiacerle è il mio più vivo desiderio. - Che cosa? che cosa? Non dispiacermi, avete detto? Caro mio, intenderci il vostro discorso, se fossi
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ho detto l'animo mio; non ho nulla da aggiungere. - Ah, io mi ucciderò! - No, caro, no!... Queste cose si dicono, ma poi non si fanno. Del resto
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domanda col pensiero, forse aggiungendovi la cooperazione del labbro; e ciò per effetto di quel caro «duale» che, morto colle lingue antiche, rivive
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melagrano il bel melagrano così caro all'arte libraria del Settecento, del secolo che più di tutti ha mostrato di amare il libro e di saperlo render
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bene. - Oh sì, con tanti rumori e tante noie di tua particolare invenzione! - Scherzi innocenti! - Non tutti, caro, non tutti. A letto, per esempio
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